La Processione
10 Maggio 2009
La Messa officiata da Don Antonio Sacchetti
La Lettura di una Fedele
Il momento dell'Offertorio
Bernardo e Mimì
Zio Roger
Inizia la Processione
La Statua di San Cataldo viene portata in Processione
Si Torna dalla Piazza principale del Paese
Il Sindaco, gli Amministratori e i fedeli seguono la Statua del Santo ...
La Statua viene portata verso l'entrata principale del Paese.
Don Antonio recita le Preghiere di accompagnamento della Statua.
Il ritorno dal Torrione di Roccadarce.
La Statua di San Cataldo attraversa le Caratteristiche vie del Centro Storico.
Un Primo piano della Statua di San Cataldo.
Il Rientro della Statua nella sua Cappella.
La Benedizione.
La Particolare Devozione dei Fedeli al Santo.
I Fuochi Pirotecnici Salutano San Cataldo.
Augusto segue attento il riposizionamento della Statua nella Cappella.
La Panarda
Gli Ormai "Famosi Panardieri" Bernardo e Franco mentre versano i Cannolicchi
Addetto alla "Benzina Rossa" ... Luciano.
... Gli Intervenuti aspettano la cottura della pasta e fagioli.
Franco e Don Antonio ... controllano la cottura...
... arriva anche il Primo Cittadino... vuol dire che ci quasi siamo...
Si incominciano ad offrire ai presenti i piatti con la pasta e fagioli
... Camilla ...
... a vedere gli sguardi sembra che sia di buon odore...
Teresina, Bernardo e Franco gli addetti alla confezione
... questa Signora venuta da chissà quale Paese lontano giustamente è affamata...
...si preparano "Le strategie culinarie"...
... e non potevano mancare i panini con mortadella e pancetta
... Bernardo ci Rifà e Luciano abbozza ...
... E mό basta gli dice Luciano ...
Giogiò e Jerome si sono messi in penombra così non si vedono i bicchieri di vino ...
Anche quest'anno Voglio Complimentarmi con tutte quelle persone che si danno da fare per la riuscita di questa antica tradizione che si ripete da secoli a Rocca d'Arce. Queste tradizioni si possono ormai trovare soltanto nei piccoli Paesetti come il nostro, tramandate in modo quasi rituale da padre in figlio affinché non si perdano i ricordi dei nostri Predecessori.
Bravi!
Santino Di Folco