LA  PANARDA

    Nel linguaggio del basso medioevo, al tempo delle compagnie di ventura, il vocabolo panardo, paggio o panatica indicava la provvista di pane e viveri per le truppe o anche la distribuzione di vivande in caso di vittoria o di festa al castello. Quindi panarda era un momento di festa e di gioia per la popolazione. La trasposizione del significato di panarda in avvenimenti religiosi non era molto lontano dal significato originale poiché qui panarda aveva il significato di provvedere mediante questa, a procurare pane e legumi da distribuire ai poveri e farli partecipi, in alcune circostanze, alla gioia comune.

    A tale distribuzione provvedeva la Comunità che aveva beni propri e che spesso aggiunti a quelli dei cittadini venivano elargiti in circostanze particolari, anzi la Comunità consapevole delle misere condizioni economiche in cui versavano i più poveri aveva stabilito due periodi all'anno in cui venivano distribuiti i viveri: uno era detto sfamo del popolo e ricadeva nei mesi di gennaio-febbraio e l'altro detto liberanza in agosto-settembre. Col passare del tempo, a Rocca d'Arce, tale elargizione è stata ridotta alla sola festività religiosa di San Cataldo.

    Il frequente verificarsi in Italia di pestilenze ed epidemie, spesso importate dalle truppe straniere, spinse le popolazioni medievali, profondamente religiose, a cercare rimedio a tali funeste evidenze, rivolgendosi alla protezione di Santi, erigendo chiese, cappelle e edicole al di fuori delle mura castellane che quali vigili e avanzate sentinelle dovevano impedire l'ingresso alle infezioni contagiose. Anche nel nostro paese, come in tanti altri, esiste una chiesa dedicata a San Rocco, essa fu costruita nella prima metà del secolo XV e oggi sorge nel centro abitato.

    San Rocco era vestito da pellegrino, con la mano sinistra sul cuore e nella destra un lungo bastone sul quale era legata una zucca e nella cintola aveva una conchiglia per attingere l'acqua. Ciò dimostra che il culto per San Rocco fu associato in epoca posteriore, verso la fine del secolo XV infatti in quel tempo il culto dei santo ebbe una grande risonanza in Italia dove egli trascorse la sua giovinezza. La diffusa fama del santo, attraverso il racconto delle miracolose guarigioni e ancor più il terrore delle frequenti pestilenze aveva spinto le nostre popolazioni a intensificare la venerazione e un culto veramente eccezionale per i Santi e in questo culto si vedeva associato ogni ceto di persone. E' pertanto da ritenersi probabile l'origine della panarda proprio verso la fine del XV secolo e ciò ce lo fa credere l'uso del vocabolo panarda allora ancora in vigore.

    Il sorgere di tale istituzione deve necessariamente collegarsi ad un periodo di grande carestia e di pestilenza. La Comunità si premurò di elargire, nelle ricorrenze delle festività dei Santi, un pasto caldo ai poveri composto di pane e legumi, certamente la Panarda fu istituita come un atto di carità verso i più bisognosi, ciò si può anche rilevare dal fatto che fino a pochi anni fa in testa alla lista di distribuzione vi figuravano i poveri ai quali veniva distribuita gratuitamente.