...da piccolo Cavallo di Montagna a Ottimo Pony
Roccadarce con i suoi aspri paesaggi e brulli e scoscesi pascoli è popolata da tempo, dal piccolo cavallo di montagna, meglio conosciuto come "Pony di Esperia". Le origini antichissime ed incerte, pare risalgano addirittura ai secoli IX e X, parrebbero legate alle incursioni delle popolazioni africane che compivano le loro scorrerie dalla costa, a cavallo di piccoli animali neri e scalpitanti. Qualcuno sostiene addirittura che risalgano ai cavalli di Annibale, che sostò a lungo a Capua (cosa non inverosimile). Il Comune di Esperia, da cui il Pony ciociaro ha mutuato il suo nome, sorge effettivamente alle pendici orientali dei monti Ausoni i quali si spingono fin quasi alla costa tirrenica del golfo di Gaeta. Sono zone impervie, fredde e innevate d'inverno ma calde e siccitose nei mesi estivi, elementi naturali che hanno plasmato nel tempo la popolazione equina creando le caratteristiche peculiari di frugalità, resistenza e rusticità oggi così marcate ed apprezzate nel Pony Ciociaro. Il primo intervento dell'uomo su questa razza equina è documentata nell'archivio della famiglia Roselli di Esperia, famiglia patrizia proprietaria di vaste estensioni di territori montani. Il barone Silvestro Roselli avviò i primi tentativi di miglioramento genetico della razza attraverso l'insanguamento dapprima con cavalli di razza Salernitana, che non riuscirono ad adattarsi alle impervie condizioni ambientali, e poi, attraverso la mediazione di un commerciante turco, con l'acquisto di uno stallone e quattro giumente provenienti dai monti del Nedjed ubicati nella zona più alta della penisola arabica. Il piccolo gruppetto si adattò in maniera eccellente alla zona conferendo alla popolazione autoctona doti di eleganza e nevrilità.
Questo felice periodo di incremento della popolazione equina subì una drammatica interruzione quando la scelleratezza degli uomini portò il dramma della guerra con il suo carico di carestia in quelle zone (Esperia è situata a pochi chilometri da Cassino). Dalle razzie delle truppe marocchine al seguito degli alleati ben poche cose sopravvissero e tra queste solo tre soggetti della cospicua mandria di pony della famiglia Roselli; si narra che alcuni soggetti siano stati sacrificati per bonificare i terreni dalle mine. Ma già nel 1962 allorquando una commissione presieduta dal Prof. Bartolo Maymone, su segnalazione dell'Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura di Frosinone, giunse ad Esperia per un primo ufficiale riconoscimento di razza, la mandria si era ricostituita e la relazione che ne seguì parlò di "Soggetti di piccola taglia, di grande unifomità, a mantello morello, resistenti alle intemperie, frugali, rustici, perfettamente adattati al particolare ambiente". L'interesse delle Istituzioni sembrava avviare il cavallino ciociaro ad un roseo futuro ma dovevano passare ancora anni ed un fortunato incontro perché la storia del Pony di Esperia cominciasse finalmente a galoppare. Il Sig. Domenico Lancia, imprenditore agricolo di Rocca d'Arce, Presidente dell'Unione Agricoltori della Provincia di Frosinone, appassionato camminatore, incontra nelle sue passeggiate domenicali montane, i piccoli cavallini neri e ne acquista un branco per tenere puliti i suoi terreni collinari destinati alla coltivazione dell'olivo. La passione per questi cavallini porta il Sig. Lancia a battersi caparbiamente per trent'anni per farli conoscere ed apprezzare dal mondo dell'equitazione per ragazzi, e dalle Istituzioni. Nel 1979 per la prima volta i Pony di Esperia arrivano alla Fieracavalli di Verona, nel 1993 vengono riconosciuti come razza in pericolo di estinzione, vengono fissati gli standard di razza e censiti nel Registro Anagrafico presso l'Associazione Provinciale Allevatori di Frosinone. Si apre una fattiva e duratura collaborazione con il Pony Club del Vivaro per la doma e l'addestramento dei soggetti più promettenti.
La situazione attuale del cavallino ciociaro può contare su una trentina di allevatori dislocati principalmente nella zona di Monte Cairo che domina la piana di Cassino, dei monti Lepini vasto comprensorio che comprende anche le province di Roma e Latina. Sono censiti attualmente circa 600 soggetti che vengono tuttora tenuti tutto l'anno al pascolo brado in piccole mandrie formate da uno stallone e una ventina di fattrici. Il loro utilizzo principale è ancora la produzione di carne e la soma, ma i soggetti più vocati sono avviati sempre più spesso all'utilizzo sportivo. Con lo scopo principale di voler incrementare questo utilizzo, nel 2002 si è costituita l'Associazione Allevatori Pony di Esperia che vede come Presidente il Dott. Antonello Lancia, figlio del citato Domenico Lancia; detta Associazione in questi anni ha organizzato le prime rassegne di razza e partecipa con rinnovato entusiasmo alle principali manifestazioni equestri nazionali. In questi ultimi anni anche il mondo universitario si è interessato al piccolo cavallo ciociaro; la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Pisa ha promosso uno studio etologico sulla doma ed ha scelto questa razza in quanto dotata di peculiari caratteristiche di purezza comportamentale derivanti dal suo isolamento e scarsa frequentazione con l'uomo. I risultati di tale ricerca sono stati definiti entusiasmanti. I cavallini inizialmente diffidenti hanno in pochi giorni instaurato un pieno rapporto di fiducia e collaborazione con l'addestratore. Contemporaneamente l'Università di Milano ha progettato e realizzato un primo studio genetico sulla popolazione analizzando una trentina di soggetti. I primi risultati parlano di cavalli assolutamente autoctoni non legati geneticamente ad altre razze e con grande variabilità genetica nel loro interno. Nel frattempo l'attività di promozione presso i centri di equitazione va avanti ed attualmente alcuni Pony sono utilizzati per concorsi di completo in cui dimostrano spiccate doti di coraggio ed equilibrio. Di recente il Pony di Esperia è stato approvato dalla FEI - Federazione Equestre Internazionale come razza di Pony (cioè cavallo con altezza massima di m 1,48 al garrese) che può partecipare a manifestazioni agonistiche nazionali e internazionali.
Allevatore ed appassionato a detta razza è il Sig. Gabriele Lancia, il quale alleva i suoi cavallini nell'Azienda Agricola "VALLEFANA" a Rocca d'Arce.
Gabriele Lancia ad una manifestazione
Manifestazione di Verona
Manifestazione di Verona
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POPOLAZIONE EQUINA ISCRITTA AL REGISTRO ANAGRAFICO GESTITO DA AIA,
ASSOCIAZIONE ITALIANA ALLEVATORI.
Standard di Razza
ATTITUDINE: Scuola ed equitazione di campagna.
TEMPERAMENTO: Docile, vivace ed attento.
CONFORMAZIONE: Testa corta conica con profilo rettilineo / collo proporzionato non eccessivamente muscoloso/ Spalla robusta ben attaccata / Garrese pronunciato / Il Dorso può presentare insellature / Lombi muscolosi ben attaccati alla groppa / Groppa inclinata mediamente sviluppata / Petto correttamente sviluppato e muscoloso / Torace poco profondo / Arti robusti sottili ed asciutti con barbetta al nodello / Articolazioni robuste e nette / Andature energiche, elastiche, agili / Appiombi regolari / Piede sano resistente, ampio e pigmentato.
DATI BIOMETRICI: Altezza al Garrese: ……... 138 maschi – 132 femmine
Circonferenza Toracica: .. 165 maschi – 160 femmine
Circonferenza Stinco: ….... 19 maschi – 18 femmine